22 gennaio 2011

La madre di tutte le proposte (ah, i condizionamenti cinematografici/1)

"Ti amo quando hai freddo e fuori ci sono 30 gradi. Ti amo quando ci metti un'ora a ordinare un sandwich. Amo la ruga che ti viene qui quando mi guardi come se fossi pazzo. Mi piace che dopo una giornata passata con te sento ancora il tuo profumo sui miei golf, e sono felice che tu sia l'ultima persona con cui chiacchiero prima di addormentarmi la sera. E non è perché mi sento solo, e non è perché è la notte di capodanno. Sono venuto stasera perché quando ti accorgi che vuoi passare il resto della vita con qualcuno, vuoi che il resto della vita cominci il più presto possibile".

Sarà la faccia di Meg Ryan, o quella musica da capodanno americano che attacca proprio prima di "sono venuto stasera perchè", ma a me 'sta scena fa sempre effetto.
Tipico approccio femminile, che quella proposta ha maggior valore perchè arriva dopo tutto quel casino.
Ma fa niente non è questo il punto.
Il punto è che sono passati mille anni dalla prima volta che l'ho visto, e sono passati mille amori, e mille modi di intenderlo, l'amore, eppure questa scena mi commuove sempre.
E niente, sono romantica.
A volte.
A modo mio.
Se si può dire "lo amo a modo mio", che un giorno  qualcuno mi deve spiegare la differenza tra un semplice "lo amo" e un "lo amo a modo mio" (certo, stai parlando tu, come vuoi amarlo se non a modo tuo?), si potrà dire anche "sono romantica a modo mio", che secondo me ha un suo senso. O meglio un mio senso.
Potrei girare ore intorno a questa cosa, diventando ogni minuto sempre più ridondante. Evito.
Bella scena.

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