9 febbraio 2011

Life is a cabaret, old chum...

Succede tutto molto velocemente. Certe scene a casa mia sembrano scritte da uno sceneggiatore ubriaco, e girate da un regista di serie Z.
Roo, versione He-Devil, armato di un semplice biberon mi sabota la televisione, rovesciando l'acqua sugli oscuri comandi elettrici che si trovano sotto lo schermo.
La tv cambia canale ogni due secondi, ritmicamente, in ordine decrescente, dalle locali a Rai1 e poi tutto daccapo, zapping con la velocità di intermittenza delle luci di natale, una tortura.

Guardo lo schermo, incredula.
Guardo Roo e lo sgrido forte e lui per non sentirmi chiude gli occhi (collegamento sensi/organi ad essi preposti: non pervenuto).

Lee attacca a ballare su quella strana techno di immagini, e arricchisce il tutto con una risata che sa di corsa in un prato, non di isteria in un salotto, e se non fossi nera mi fermerei un attimo a registrarla perchè quando Lee ride ti viene voglia di andarle dietro, come ad una canzone conosciuta.

La scena raggiunge vette inarrivabili quando tento di rianimare la tv col phon: dai, oggettivamente: io, la tv, il phon in un clima da E.R. - non è un'immagine deliziosa!?

Chiamo Lui.
Assoluta rarità la chiamata, che noi evitiamo le telefonate da puccicoccò e anche quelle "tanto per", che alla fine ci si racconta cosa c'era per pranzo, anche no.
Comunicazioni importanti. O emergenze.
Il mio concetto di emergenza è un po' diverso dal suo, questo sì.
La penultima volta che l'ho chiamato con l'esordio "emergenza" dovevamo andare in sala parto.
L'ultima volta avevano sbagliato a farmi i colpi di sole.
Quindi, questa cosa della tv stroboscopica mi sembra perfettamente in media.

- Emergenza, si è rotta la tv, corri a casa.
- Scusa ma che ne so io di televisioni?
- Bè, ne sai più di me.
- Bè, non è che ci voglia molto.
- ...
- Sono già per strada (il sottotitolo recita "mica che pensi emergenza= mi precipito")
- Muoviti che io e Lee dobbiamo vedere "Come ti vesti".
- Credo di non aver capito, c'è rumore, l'autoradio, il traffico...
- DOBBIAMO VEDERE COME TI VESTIII!!
- E perchè?
- Perchè ci piace.
- È sera, sto in casa... Come vuoi che mi vesta?!

Una sit-com scritta male, casa nostra.

Epilogo:
la tv ha continuato a cambiare canale ogni due-secondi-due per tutta la sera, in uno zapping automatico attraverso il nulla catodico proposto dal nostro palinsesto.
Volevamo lasciarci Roo a guardarla a monito per il futuro, ma lui si è addormentato dopo il primo giro di canali, mentre noi schiumavamo rabbia.
Soluzione: libri.

A volte basta un incidente che ti fa uscire dalla comodità della routine per capire che non ne avevi nessun bisogno, e che l'alternativa è decisamente migliore. E quindi, domanda, lo rifaremo a prescindere dal decostruzionismo di Roo?
...
...

Sì ok, si può inserire questa cosa tra i buoni propositi del 2011 che verranno puntualmente disattesi: "Ma non si era detto..." "Naaaaaa".

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