17 aprile 2011

Evitando le buche più dure

Tornata ora dalla bolla di sapone in cui vivo da un po' di weekend a questa parte, senza tecnologia, telefoni, con i pensieri sconnessi, tanta musica nelle orecchie, e libri da iniziare e finire d'un fiato.

Roo si abbruttisce ogni volta che Lee indica qualcosa fuori dal finestrino dell'auto e lui non fa in tempo a vederlo.
- Guarda! L'aereo!
- Duè l'aeleo?!
- Ah ah! Non-l'hai-visto-non-l'hai-visto! (con quella melodia canzonatoria, tipica dell'asilo)
Segue pianto di Roo per i successivi cinque minuti, poi finalmente si calma.

Solo a quel punto Lee torna all'attacco.
- Guarda! Il ponte di Calatrava!
- Duè Calatava?
- Ah ah! Non l'hai visto!
Idem come sopra.

- Guarda la Frecciarossa - le rondini - il trattore - il camper - un gabbiano (no, quella che indica il gabbiano sono io... citazione troppo sarcastica, non si può capire). - Duè? - Ah Ah! Non l'hai visto! Lacrime.


Così per due ore e mezza, e con l'aggravante delle canzoni dello zecchino.
Io certe volte mi stupisco della tenuta del mio sistema nervoso.
Non durerà, comunque.

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