28 aprile 2011

Quella volta

Quella volta che poi io mi ero innamorata.
Quella volta che ci siamo avvicinati e poi abbiamo litigato.
Quella volta che abbiamo fatto pace e poi io sono sparita.
Quella volta che poi è sparito lui.

Quella volta che un bacio in macchina nel posto più sbagliato, quella volta che mille parole e una coperta, quella volta che "non si può capire".

Quella volta che mi ha sollevato le braccia sopra la testa e mi ha baciato il collo.
Quella volta di mani e respiri, quella degli anelli finti ma così veri, quella della gelosia e dell'inglese, quella di cioccolata e gatti. 
Quella volta di una scatola piena di didascalie, quella volta che "io guido negli spazi sterminati", quella volta il suo profumo buono, quella volta che mancava un lento.

Quella volta che gli ho chiesto solo di non dimenticarsi mai di me.
Come se fosse una cosa piccola, ma è la più grande che si possa chiedere a qualcuno.

Chissà se lo ha fatto.
È stato così grande ed è stato un attimo, è stato una vita fa o ieri, è stato vero o l'ho sognato.
Io non lo so.
Ma a volte, nelle pieghe tra un pensiero e un ricordo, "nella costante incertezza se un ricordo sia qualcosa che abbiamo o che abbiamo perso" (cit.), quella volta ritorna.








La sentite tutti, vero?
È la sindrome pre-mestruale che sta arrivando con il suo carico di assurda nostalgia. Poi passa, eh.

Nessun commento:

Posta un commento