29 maggio 2011

5 giorni (ma non quelli di Zarrillo, altri 5)

5 giorni che non vedevo Lee e Roo.

5 giorni e sembrano più grandi.
5 giorni e hanno imparato cose che prima no.
5 giorni e hanno creato un linguaggio tutto loro di cui l'intero paesello familiare è al corrente, tranne noi.
5 giorni e sembrano più indipendenti. E più uniti.
5 giorni e hanno acquisito quell'accento emiliano che anche il loro papà non ha mai perso: quello delle vocali chiuse dove in Lombardia sono aperte, e viceversa; quello della z morbida e di quella variazione lunga sul finale delle frasi.
5 giorni, Roo ha imparato a dire la erre: non sempre e non benissimo ma ogni tanto si confonde e ci riesce.
5 giorni che mangiano li meglio manicaretti di terra emiliana. Secondo me, da domani iniziano lo sciopero della fame, minimo.
5 giorni, Lee è diventata ancora più grande. E, sembrerebbe, meno fissata coi vestiti (ne riparliamo domattina, comunque).
5 giorni che stanno fuori di casa dalla mattina alla sera: a Snobville si sentiranno in gabbia.

Si ricomincia il solito tran tran coi i bimbi più grandi di 5 giorni senza noi.

Chissà se in 5 giorni hanno pure imparato, che so, a svegliarsi alle nove di mattina...

1 commento:

  1. "Se vuoi migliorare, viaggia, amico mio" (Goethe, forse - in realtà l'ho letto su una di quelle riviste che stanno in aereo e sfogli per disperazione quando non hai un libro sottomano)

    RispondiElimina