15 giugno 2011

Il "niente" delle donne

- Cosa c'è?
- NIENTE.
- È uno di quei "niente" ripieni di un mondo che non posso capire?
- Mpf.
- Dai dimmi cosa c'è.
- Nien-te.
- Lara?
- Uff.
- Dai... Spara.
- Niente...Non lo so... Piove (oppure fill-in-the-blanks-qualsiasi cosa assurda).
- E quindi?
- Tu non stai facendo nulla.
- Cosa vuoi che faccia, sentiamo...
- Non lo so, se lo sapessi lo starei già facendo io e non dovrei prendermela con te.
- La pazienza che ci vuole...
- 'mbè?
- Stai lì nel tuo brodino, ne parliamo quando sfiammi.

Qui mi si conosce.
Qui mi si sa prendere e non prendere.
Scene di vita quotidiana.
I "niente" che sfodero io, completamente privi di senso, sono da competizione.

Ho tirato scemi un bel po' di ragazzetti con 'sta cosa. Andavo avanti ore. E davvero non c'era niente. Ma nella domanda secondo me era già contenuto che qualcosa ci doveva essere. E quindi passavo quei tempi morti a cercare qualcosa da dire alla fine di tutto quello sfinimento. Lo facevo per loro, ovvio - che bella persona che sono - cioè dopo tutto il loro sforzo di comprensione non potevo certo deluderli.
Lui no.
Lui al primo niente richiede.
Al secondo sbuffa.
Al terzo glissa con un elegantissimo "ok, perfetto". E si comporta come se niente fosse, mentre io, ignorata, schiumo rabbia. Poi mi passa.

Eppure ciclicamente torno all'attacco.
Meccanismi psicologici effettivamente strani. Aggiungiamolo all'elenco.
Ma non sono sola vero?

1 commento:

  1. Sindrome molto comune, purtroppo. A 13 anni immaginavo passasse con il tempo, le responsabilità, la vita da adulti. Mi rendo conto però che non passa mai, allora tanto vale imparare a conviverci. Lui dev'essere davvero bravo a saperla gestire.

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