26 luglio 2011

Amiche-amiche-amiche

È arrivata una notizia che aspettavo da tempo. È una di quelle notizie straordinarie, che ti lasciano un po' a bocca aperta, un po' commossa, un po' che non sai cosa dire, e vuoi solo abbracciare.
La mia amica A., quella A. che è stata tutta la mia adolescenza, quella A. a cui devo molto di ciò che sono diventata, quella A. che amiche-amiche-amiche, è incinta.
Che lo so che di fatto non cambia niente.
Non ci vedremo più di ieri, e non condividerà con me questo suo percorso, perchè questo non è un percorso che si deve condividere per forza con un'amica solo in virtù del fatto che ci è già passata (io non l'ho fatto).
Anche se eravamo amiche-amiche-amiche.
Io non me lo aspetto.
E so che andrà così.

Ché il tempo ci ha reso più riservate, e se prima i nostri pensieri erano immediatamente accessibili, ora no. Non so se questo sia una conseguenza del diventare grandi. O del fatto che quante più cose hai da proteggere, tanto più ti chiudi e diventi introversa. Io non lo so.

Ma questa è una notizia immensa per me.
Non solo per la gioia, inesprimibile, che si porta dietro.
Ma anche perchè, forse, mi capirà.
Capirà.
Capirà tutti i miei no, i miei "magari un'altra volta", le mie assenze, la mia introversione, la mia chiusura, il non riuscire a spiegare e far capire, e soprattutto il mio non voler spiegare e far capire.

E non ci sarà bisogno di parlare di quando non ci capivamo. Di quando le nostre parole erano gusci vuoti, una cosa normale per molti ma non per noi due.
Forse sarà un nuovo punto di partenza.
Una nuova fase, adulta, diversa, di amiche-amiche-amiche.
Con i tempi che sono cambiati.
Con noi che siamo cambiate.
Con il tempo che non è mai abbastanza vuoto, o abbastanza pieno.
Con quella voglia di piangere. E poi di ridere. E poi di piangere ancora.
Con un contegno che non ce la fa.
Con la voglia di gridare e incazzarsi e sbattere porte.
Con l'edonismo che va messo da parte perchè non sei più figlia, ma madre. E questo qui è il passaggio più forte.

Sarà una mamma imperfetta e straordinaria. E bellissima, bellissima davvero.

E forse un giorno anche lei racconterà al suo bambino di quando a scuola ci disegnavamo con le teste attaccate, e scrivevamo migliaia di pagine di Smemo, e cantavamo la nostra amicizia, e stavamo a parlare fitte fitte, occhi negli occhi, di noi, della vita, del futuro. E di quei bambini che non riuscivamo a immaginare, ma che in quelle costruzioni aspirazionali non mancavano mai.
E sarà bello.

3 commenti:

  1. Ecco, avevo bisogno di un post come questo. Un post che mi apra uno spiraglio, per comprendere quel "non voler spiegare e far capire" di alcune amiche mamme, soprattutto una.
    Non è facile per l'amica-mamma, ma non lo è neppure per l'amica che mamma ancora non lo è. Come hai scritto in un altro post, a volte mi sembra che dell'antica amicizia sia rimasto solo l'involucro ed è infinitamente triste.

    Poi, mi dico che devo solo sapere aspettare e che un'altra stagione arriverà. Come sta accadendo a voi.

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  2. Nora, ciao.
    Arriverà una nuova fase, ne sono certa.
    Nel mio non voler spiegare e far capire c'era dentro tutta un'introversione di cui non mi credevo capace, io che ho sempre verbalizzato tutto, io che parlo anche quando non, io che esprimo, esterno, racconto.
    Improvvisamente silenzio.
    Un silenzio generalizzato, totalizzante, nei confronti di chiunque. Ero in un nuovo mondo e dovevo capirlo io, prima di parlarne.
    Mi permetto di dirti che a volte però subentra un timore "ad personam", nei confronti di chi per il momento è in una situazione diversa. E ci si nasconde dietro il dito che il non parlarne sia per non fare male, senza rendersi conto che un silenzio così "contestualizzato" ferisce più di qualsiasi racconto.
    A volte basta spiegarlo.
    A volte no.
    Arriverà una nuova fase, ne sono certa. E andrà tutto bene.

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  3. "Mi permetto di dirti che a volte però subentra un timore "ad personam", nei confronti di chi per il momento è in una situazione diversa". Certo che puoi permetterti, è la verità. So che il mio dolore per qualcuna è imbarazzante. Penso che anch'io coltiverei dei timori se mi trovassi nella situazione opposta. Come giustamente scrivi, però, bisognerebbe perlomeno provare a spiegarlo... Tuttavia anche qui subentrano fattori difficili da spiegare e razionalizzare, per cui si resta "sospese" mentre il tempo passa e le cose non migliorano.

    Nonostante questo la penso come te e aspetto con fiducia.

    Grazie, lieta di conoscerti!

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