27 ottobre 2011

[dura ammetterlo ma] Ha preso da me

[Cielo azzurrissimo, neanche l'ombra di una nuvola, temperatura perfetta] - Oggi fa t(r)oppo caldo: non possho anda(r)e all'asilo.
[Pioggia] - Mamma, oggi piove. Non si può anda(r)e all'asilo, quando piove.
[Corre a prendere un fazzoletto e si soffia il naso - a secco] - Ho il (r)aff(r)eddo(r)e, quindi shono malato, quindi non possho anda(r)e all'asilo.
[Gli va un biscotto di traverso, tossisce] - Hai sentito? - Cosa? - La tosse, mamma, la tosse! Non possho anda(r)e all'asilo.

- Oggi dove andiamo?
- All'asilo.
- Nonnò, io non possho. Gua(r)da: non riesco a cammina(r)e [mimando una camminata zoppicante].
- Ma non mi dire.

- Lo vedi questo lib(r)o? [il primo a caso che gli capita a tiro]
- Certo.
- Me lo leggi?
- Va bene. Allora, "c'era una volta..."
- No.
- No?
- Nonnò c'è (s)c(r)itto: oggi (R)oo non può andar(r)e all'asilo.
- Ma tu pensa. Me lo ricordavo diverso.

[rumore di treno in lontananza] - Io all'asilo ci voglio anda(r)e in t(r)eno.
- Tesoro, fidati, non conosci Trenitalia.
- Se non possho anda(r)e in t(r)eno all'asilo, allo(r)a non ci vado.
- Sono quasi certa che prima o poi nella vita mi dirai il contrario, ma comunque.

[illuminato] - Ho un'idea!! Facciamo così: oggi io non vado all'asilo e tu non vai al lavo(r)o!
- Facciamo invece che ci andiamo tutti e due, e in fretta anche...
- Uffa.
- La vita è durissima.
- È ve(r)o.

[una mattina, ore 7:30, il concerto dei campanili intorno a casa]
- Mamma! Senti!
- Cosa?
- Le campane!
- Eh.
- Lo sai cosa stanno dicendo?
- No, cosa dicono le campane Roo?
- Dicono: oggi non si va all'asilo.
- Parli il campanese?
- Eh ce(r)to.


La fantasia non gli manca. È che poi all'asilo ci va senza fare una piega, e ci sta anche bene.
Sembra me quando devo andare a correre.

2 commenti: