12 gennaio 2012

Prima bisogna esprimere un desiderio

Un anno fa ho cominciato a scrivere qui. Ho iniziato in sordina, come una che entra in punta di piedi in uno spazio che non è ancora suo anche se c'è scritto il nome sul campanello. È stato come prendere confidenza con una casa nuova: devi capire com'è fatta prima di imparare a muovertici dentro ad occhi chiusi.
Ho tirato matto l'architetto di questa casa nuova con richieste, dubbi, disastri tecnici, domande, maddai, e certamente gli devo molto dell'essere arrivata fino a qui.

Se rileggo quei primi post mi faccio tenerezza da sola perché non avevo capito ancora che tono di voce dare loro, non sapevo se scrivere per me o per l'esterno - cosa che non ho capito bene neanche ora, forse un misto tra le due cose, avevo paura della mia stessa ombra, parlavo sottovoce da persona timida (sì, timida, finitela di ridere voi là in fondo, io sono timida) che ha paura di dire la sua, e ha ancora più paura della violenza dell'eventuale reazione.

Si cresce in posti e in modi che uno non si aspetta.

Sono cresciuta anche qui dentro, o meglio è cresciuto il modo che ho di concepire questo spazio.
Che ora è a tutti gli effetti una casa, di quelle sempre un po' incasinate, piene di oggetti, di colori, di musica, di voci, di momenti da risate immense, di noia, di confidenze sul divano, di apatia e di lenti a lume di candela.
Ho scritto 215 post in un anno, un'infinità davvero se penso che spesso sono stata tentata di chiuderlo e in un paio di occasioni ci sono andata veramente vicina.
Ora non lo so che cosa sarà di questo posto, non so che genere di evoluzione dargli, se sarà un'evoluzione o un'involuzione, se è già stato scritto tutto o se ancora c'è da dire, un momento sono una rockstar entusiasta e il momento dopo sono come Forrest un po' stanchina.

Per oggi mi accontento di festeggiarne il compleanno come lo festeggeresti di un amico che ti sta a sentire sempre, anche quando gli ripeti per la milionesima volta la stessa cosa, che ti raccoglie pensieri, parole, opere e omissioni e ti aiuta a rimettere ordine nei cassetti solo per il fatto che c'è, esiste e ti dà spazio, anche per recitare la parte che vuoi sostenere quel giorno.

Quindi, buon compleanno blog.
E grazie a tutti quelli che sono passati di qui.

8 commenti:

  1. Auguri blog, la busta va bene?

    Per me il tuo cognome che non so sarà sempre Dicéno, come pensavo all'inizio

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    1. Non sei l'unica a pensarlo... :D Il commento lo considero il regalo migliore per questo compleanno. Grazie.

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    1. eheh, grazie giovy, mia partecipe lettrice. grazie per ogni commento, ogni consiglio, ogni stato d'animo condiviso. grazie.

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  3. ho capito pochissimo di te, ma mi affascini sempre molto.
    buon blogcompleanno!

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  4. Marta grazie... Non si può che capire pochissimo di me leggendo il blog. Non è la mia vita. È solo una parte di essa, spesso passata, spesso romanzata, spesso sognata. Sono pensieri e come tali sfuggevoli, il segreto sta nel non pretendere di fermarli, di capirli, di cristallizzarli in un'idea precisa, ma lasciarli andare via così come sono venuti. Un abbraccio

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  5. e non potrebbe che essere così!
    buona serata

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  6. Quanta tenera leggerezza... Di sicuro, in mezzo al casino della veranda sarà finito per caso qualche petalo di...boh, ma non m'interessa, l'importante (e strano) è che sia ancora intatto, e odorante... Tanti àuguri, Lara Dicèno...

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