14 febbraio 2012

Libri

È che ci si dovrebbe prendere il tempo di leggere. Di vivere vite parallele collocate duecento anni fa o l'altro ieri. Di conoscere persone e personaggi e di svelarne le pieghe. Chi legge vive più volte, credo. E io leggo. Ultimamente tanto. Io sono di quelle che i libri se li mangiano, letteralmente divorati, letti velocemente, completamente immersa, estranea, lontana, vorace. Scegliendo i libri sulla base della copertina, spesso mi imbatto in colossali delusioni. Che comunque finisco. Quando invece i libri mi vengono consigliati, li tratto con l'attenzione che dedicherei a chi me li ha suggeriti.
Ecco cosa ho letto ultimamente. Sarebbe meglio dire ecco cosa mi è piaciuto ultimamente. Perché dall'inizio dell'anno ho letto proprio tanto, ma certi libri ecco anche no. Non vuole essere un suggerimento, anzi. Io difficilmente consiglio libri. In primis perchè ne sono fortemente gelosa, soprattutto di quelli che ho adorato. Secondo, perchè ritengo ci voglia una gran presunzione per suggerire un libro a qualcuno. Posso dire cosa mi sia piaciuto o meno. Ma non significa che io abbia la pretesa di sapere con certezza che un certo libro possa piacere a qualcun altro. Siamo così dannatamente singolari, tutti. 
E ognuno ha la sua storia, quindi laddove io trovo conferme o smentite della mia, qualcun altro potrebbe non trovarci nulla. E io non potrei tollerare la delusione.
A volte invece suggerisco dei libri solo perchè alla fine mi si dica "guarda, sembra proprio che ci sia dentro tu". Ma devo essere davvero davvero davvero amica per arrivare a tanto.
Ecco le mie ultime letture.


Jonathan Franzen "Le correzioni". È un libro incredibile, di quelli capaci di portarti via, che non riesci a lasciarlo lì, e non mangi, e sei sempre incollata a quelle pagine, e ci sei immersa totalmente. Non sei più tu, non sei più a casa tua, sul tuo divano. Sei nel salotto dei Lambert, nella loro cantina, nei ristoranti di Denise, tra i bambini di Gary, in Lituania con Chip. E senti tutto. Distintamente. Tutto il dolore, la frustrazione, le piccinerie della piccola borghesia provinciale americana, le ambizioni deluse, i desideri non realizzati, gli errori e le correzioni. Sei lì e senti tutto. E in più di un'occasione pensi "anche meno, grazie". Lo stomaco, questo libro ti colpisce lì.

George Orwell "La fattoria degli animali". 
Sembra una prova generale dei temi che saranno trattati in 1984, ma qui il registro non è drammatico, si attesta sul sarcastico e lì ci resta. 
Certo se leggi prima 1984 questo sembra inevitabilmente incompleto, irrisolto, leggero. In realtà c'è già dentro tutto. La capacità di Orwell di farmi detestare i suoi "cattivi" mi lascia sempre senza parole.
Con la solita sensazione orwelliana di nausea per quel genere di ingiustizie che sai che non verranno mai sanate.


Luciano Bianciardi "La vita agra". Meraviglia del decandentismo milanese. La Milano di Bianciardi è il contorno di un’esistenza penosa e precaria, dove per precarietà si intende l'impossibilità di mettere una pagnotta in tavola, trascinata tra pasti a basso costo, lavoro mal pagato, sesso amaro dentro letti sfatti di pensioncine squallide. Il tutto, nel bel mezzo di una metropoli grigia e insofferente, fredda e umida, piena di palazzotti brutti. Milano, appunto. Leggere Bianciardi che si lamenta del traffico del 1962 è quasi toccante, lo leggi con quel sorriso dolceamaro con cui si ascoltano i racconti dei nonni a base di castagne, vino rosso e stufe a legna. Però la differenza tra il 1962 e oggi non è solo una questione di inquinamento, urbanistica degenerata e degenerante e carattere effettivamente bruttarello dei milanesi (presenti esclusi ovvio). Quello che fa più tenerezza, quello che nonostante tutto teneva vivo - e combattivo - Bianciardi e oggi sembra non esserci più era la possibilità di un futuro. Ora siamo più ricchi, infinitamente più fortunati, con una salute migliore e con degli strumenti a disposizione che nel 1962 si scordavano. Ma per certi aspetti sembra più agra la vita di adesso. Gli occhi. Sono gli occhi la cosa che questo libro colpisce di più. Si riempiono di nebbia, di grigio, di fumo delle stufe.

Lev Tolstoj "Anna Karenina".
Ecco, parliamone.
C'è più psicologia femminile in queste ottocento pagine che in un qualsiasi corso universitario umanistico. C'è tutto qui, c'è una donna vera, immensa nei suoi pregi e nelle sue contraddizioni, nelle sue debolezze e nei suoi difetti.
Andrebbe fatto leggere a qualsiasi persona voglia capire le donne. Sempre che esista.
Cuore. Si perdono dei battiti per strada, ma tanto da queste parti i battiti di cuore non li stiamo più a contare.

Philip Roth "Ho sposato un comunista". Quando è un premio Pulitzer a scrivere lo senti. C'è un altro spessore, un'altra densità, una fluidità collosa di qualcosa che ti resta attaccato addosso. Il contesto non semplice da capire, quello dell'America del Maccartismo, impregnato di politica locale, dell'importanza della stampa, della cronaca rosa accanto alla lotta proletaria, dell'incoerenza e della debolezza dei suoi personaggi, è tutto molto difficile. E immensamente bello. Non leggero, no. È un libro che pretende attenzione sempre.
E fegato.

David Nicholls "Un giorno". "Comico, intelligente, malinconico, questo libro cattura l'energia sentimentale delle grandi passioni: i cuori spezzati, l'intricato corso dell'amore e dell'amicizia, il coraggio, le attese e le delusioni di chiunque abbia desiderato una persona che non può avere". Ecco, dai, io sfido qualunque donna a non comprare un libro descritto così. 
Non aggiungo altro, leggetelo. Poi magari ne parliamo.
Pelle. C'è di mezzo la pelle, i brividi, il tatto, il calore. Tanta pelle, questo libro.


Cioè io quando leggo, si è capito?, salto un po' di palo in frasca.
E poi ho letto Paolo Nori. Che mi ha cambiato prospettiva sui libri in mille e più modi. Ci sto ancora riflettendo. Ho bisogno che sedimenti prima di parlarne.
E a voi? Quali libri? E dove vi hanno colpito?

5 commenti:

  1. Franzen l'avevo abbandonato, ma mi sa che farà parte di millemila libri che riprenderò, perché la testa di adesso non è quella che avevo solo qualche anno fa.

    Libri che mi hanno colpito:
    . Ultimamente mi è piaciuto particolarmente "Strane creature" di Tracy Chevalier
    . "Storie di ordinaria follia" di Charles Bukowski, per la capacità di descrivere piccoli momenti della quotidianità e fissarli su pagine, facendoli diventare letteratura
    . "Dopo di lei" di Jonathan Tropper, per il modo in cui descrive l'animo maschile nel dolore e nelle difficoltà; mi è piaciuto molto anche "Portami a casa" dello stesso autore
    . "Fight club" di Chuck Palahniuk, per aver compreso il disagio dei miei coetanei, insieme a "Generazione X" di Douglas Coupland
    . "Nemesi" di Philip Roth, eccezionale, dalla prima all'ultima riga, l'odissea di un eroe tragico
    - "La vita accanto" di Mariapia Veladiano, delicato, quasi onirico, ma lucidissimo nell'affrontare il tema della bruttezza vissuta da una bambina, e non solo.
    . "Considera l'aragosta" di David Foster Wallace, per la straordinaria capacità di analizzare ogni tema affrontato
    . "Dry" di Augusten Borroughs: l'autore e come si è liberato dall'alcol, tra vicende straordinarie, come nell'infanzia di Correndo con le forbici in mano
    . Di David Sedaris consiglio Quando siete inghiottiti dalle fiamme
    . Diego De Silva e i suoi libri sull'avvocato Vincenzo Malinconico

    Per il momento basta, eh.

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  2. Io ho abbandonato da un po' i romanzi e sto riscoprendo il gusto della poesia classica inglese.
    Non so come mai ma mi è preso così :)
    Wordsworth e Coleridge mi stanno incantando (di nuovo).

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  3. Letti la fattoria degli animali, un giorno, e Anna Karenina. Concordo su tutto, piu' o meno. Ne ho talmente tanti altri che non saprei da dove partire. Due titoli, che possono destare la tua curiosità sono: Paolo Sorrentino ò Hanno tutti ragione, e La versione di Barney di Mordecai Richler
    Epici e indimenticabili.

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  4. io di Franzen ho letto "Libertà"....stupendo! e prevedevo appunto di leggere "Le correzioni".
    ormai i libri consigliati da te li prendo come oro colato (vedi "molto forte, incredibilmente vicino" che ho amato! me lo avevi consigliato tu)

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