15 febbraio 2012

Un risveglio così

Interno giorno ore sette di mattina. Un letto grande con dentro una donna alta che non ce la fa ad aprire gli occhi, il suono di quattro piedini nudi ancora caldi di piumone che attraversano di corsa il salotto e si gettano su quel lettone con i loro 35 chili totali di entuasiamo, per ritrovare vicino a me il calore appena lasciato. Mi strisciano vicini, si mettono sotto le coperte, le teste contro la mia, con quel profumo di sonno, le faccette ancora gonfie dei sogni fatti, la voglia di parlare dopo nove ore di silenzio (più o meno, perchè una parla nel sonno, l'altro ride).
I bambini alla mattina sono sereni, hanno lasciato le battaglie del giorno prima nei loro sogni e non hanno ancora affrontato sfide e tensioni che inevitabilmente li aspettano fuori dalla porta di casa.
E parlano.
Parlano tanto. Adoro sentirli parlare al mattino, tra di loro, intonano pezzi di canzoni, parlano di amici comuni, chiedono attenzione che io con la faccia sprofondata nel cuscino stento ancora a dare, ribattendo con qualche mugugno, qualche a-ha, qualche "ancora cinque minuti". E loro mi girano di forza, che li devo guardare in faccia mentre parlano, altrimenti pensano che non li ascolti, e loro parlano, cantano, parlano e chiedono.
Io che nella prima mezz'ora da quando apro gli occhi sono più simile ad un cactus che a un fiore, che detesto le domande perchè implicano la mia partecipazione, che non voglio parlare, non voglio ridere, non voglio niente e nessuno, mi trovo quotidianamente di fronte a questi due esserini meravigliosi che cambiano il colore delle mie mattine e del mio umore del risveglio.
E che domandano. 
Roo: "Ma a cosa servono i capelli?"
Lee: "Come fanno i papà a mettere i bimbi nella pancia delle mamme?".
Ho risposto ad una sola di queste due domande, del resto sono abituata a giustificare il senso dei miei capelli. Ma, così a occhio, ho come l'impressione che il problema sia solo rimandato. 
Non si è mai pronti.
Mai.

5 commenti:

  1. che favola...io certe risposte le ho già abbozzate...ma tanto poi lo so che non è ancora risolta la questione...aspetto ;)

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  2. Arrivo al tuo blog da vie traverse e già mi piace il suo profumo. Di bimbi, di libri. Felice di conoscerti, Lara.

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  3. Melusina piacere mio, davvero. Ho sbirciato nel tuo profilo e ho visto cent'anni di solitudine e infinite jest. tanto mi basta per volerti di nuovo qui. Un abbraccio.

    @cecilia parliamone. io mi dicevo pronta fino a stamattina. e invece. invece niente.
    @speaker grazie mille, as usual.

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