26 febbraio 2011

Un lustro

A te che ci hai messo 18 ore a venire fuori e farti conoscere.
Che me lo ricordo, avevi il nasino schiacciato da una parte e gridavi offesissima per tutto quello smanazzare sconosciuto sulla tua pelle liscia e sporca.
A te che hai la faccia di tuo padre, e le sue espressioni corrucciate, che quando ti chiedo se sei triste mi rispondi "Non sono triste, sto pensando, e quando penso ho questa faccia".
A te che non ti concedi mai il lusso dell'errore, perchè ti piace essere brava, e ho paura per le forme che questo ipercontrollo potrà assumere quando sarai più grande, allora cerco di spiegarti che il mio amore non ha niente a che fare con le tue azioni, e meno che meno con i tuoi successi, ma solo con TE, e quindi incondizionato.
A te che ami il giallo e il fucsia, perchè sono proprio i tuoi colori, anche se tu sei una bambina d'inverno che definirei lunare, se non mi fossi ripromessa di non attaccarti addosso etichette limitanti. 
A te con quei capelli arruffati che non vuoi tagliare ma neanche pettinare, ma ti stanno bene, e li torturi di mollette, cerchietti, e elastici vari, sempre alla ricerca di un equilibrio tricotico che, imparerai - sei della famiglia, non troverai mai.
A te con quegli occhietti gonfi di sonno e quei piedini che escono dal pigiama sempre troppo largo, e mi vieni ad abbracciare nel letto per quella coccoladirisveglio che ci dobbiamo reciprocamente, altrimenti la giornata non parte.
A te che scegli come vestirti ogni mattina, risoluta, testarda, sfrontata.
A te che sei prudente, ma non per questo pavida, con un coraggio poco istintivo ma più ragionato, basato sulla ponderazione millesimale dei pro e contro, che hai già superato tante paure e hai imparato a fare tante cose, e ogni volta mi guardi come se tu fossi la prima incredula di avercela fatta. Ma tu puoi fare tutto, TUTTO. Non permetterò a nessuno di metterti in testa che esiste qualcosa che tu non possa fare, è già successo e lo rifarò.
A te che la nostra è una storia d'amore in costante evoluzione, che cambiamo ogni giorno, e cresciamo e ci riconosciamo, e riprendiamo le misure di noi e le nostre posizioni reciproche.
A te che vuoi bene a Roo, che sei il suo esempio per crescere, almeno quanto lui è il tuo esempio per sbagliare, e quando vi vedo insieme penso che siete davvero molto fortunati.
A te che quando ridi di pancia non possiamo che venirti dietro, come fogli che vorticano nell'aria alzata da un treno in corsa.
A te che hai perso un dentino, precoce, e stai mettendo quelli che avrai anche da adulta, e questa cosa mi fa una gran impressione.
A te che avrei dovuto chiamarti con quel nome serio e nobile che voleva darti tuo papà, e che ogni giorno ti cambi il nome che hai.
A te che ti vedo diventare grande con quella sensazione che mi sta sfuggendo qualcosa, che per me sei ancora quella scricciola che per prima nel mondo mi ha chiamato mamma.
A te che oggi fai cinque anni, buon compleanno.

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