1 settembre 2011

Capodanno

Settembre sa di inizio.
Retaggio dell'infanzia, quando a settembre si ricominciava con la scuola dopo tre mesi di stacco. Ora non è più così, ovviamente, in realtà a parte due/tre settimane non si stacca mai. Eppure mi è rimasto quel sapore di "si ricomincia", associato a quell'odore di cartoleria dove comprare penne e quaderni nuovi, e il diario mi-raccomando-il-diario, fedele amico silenzioso pronto a raccogliere orari provvisori e definitivi, compiti per casa, amori iniziati e finiti, versi di canzoni, nomi di cantanti, dediche di amiche, biglietti di concerti, ricordi e biglietti vari, roba che alla fine dell'anno pesava dieci chili in più, ma nello zaino c'era sempre, piuttosto lasciavo a casa i libri di mate, mica che mi succede qualcosa di fondamentale e non ho una pagina su cui scriverlo. E a quei tempi ogni giorno sembrava mi succedesse qualcosa di fondamentale, fosse anche solo un'idea, un progetto, un proposito.

Dopo l'anno scorso mi sono ripromessa di non fare bilanci durante l'estate, il tempo lento e vuoto, ozioso e sospeso delle vacanze non genera in me alcun pensiero positivo. L'immobilità spinge i miei pensieri in una direzione pessimistica, ho bisogno del movimento per poter vedere il bicchiere mezzo pieno (e di non essere in sindromepremestruale, ovvio). Sennò va a finire che leggo Twilight, per dire.
Però settembre fa tanto "to do list".
E io adoro le "to do list".
Adoro scriverle intendo, poi spuntarle è un altro paio di maniche.

Quindi, avanti, cosa voglio fare di me quest'anno? È strano, io so sempre cosa non voglio, il che non significa che sappia chiaramente cosa voglio, anzi. Questo è il problema nella mia vita, ed il motivo per cui molto spesso nelle cose ci sono rotolata dentro, senza sceglierle consapevolmente ma trovandomele sotto i piedi mentre stavo cercando di evitarne delle altre, molto più chiare nel loro essere "io questo assolutamente no". Il che non è del tutto negativo, spesso nell'evitare alcune strade finisco su altre insperate fino al minuto prima.

Quindi non è che abbia le idee chiare. Ho un'immagine che voglio dare a me stessa, che non si concretizza in azioni specifiche, ma più in un atteggiamento positivo e propositivo che non ha una forma solida. Sembra più una musica, un profumo, un qualcosa che si diffonde in giro ma che non si può afferrare.

Ecco.

Poi dite, non spunti la lista.
Avercela la lista.
Come si fa ad acciuffare quella sensazione, quel senso di potenziale di me?
Se lo capisco mi vedrete cambiare.
Altrimenti riscriverò questa cosa anche l'anno prossimo e quello dopo.
Io stimo le persone che sanno quello che vogliono e lavorano fisse su quell'obiettivo. Le stimo e le invidio, anche.
Perchè io, più che fare, tendo.
È questa la mia forza. E la mia sciagura, insieme.

5 commenti:

  1. Mi sono riconosciuta tantissimo questo post, dall'inizio alla fine. Cosa posso aggiungere? Speriamo di tendere entrambe verso le mete migliori, con un pizzico di fortuna (magari!).

    Ciao e buon settembre!

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  2. Visto che anche tu sei musicante, ti comunico che mi sto imponendo di imparare a leggere il pentagramma per avere un minimo repertorio di standard jazz: due propositi in uno.

    Per il resto, da quando sono stato universitario, non considero più l'estate come tre mesi di fermo, ahimè.

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  3. Anch'io mi sono riconosciuta molto nelle tue parole. E mi consola sapere che anche una "matura madre di famiglia" abbia in fondo i miei stessi problemi esistenziali (e premestruali). Buon settembre!

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  4. Risposta cumulativa.

    @Nora: speriamo nella fortuna, e speriamo in nuove insperate strade che ci si srotolino davanti. Dita incrociate e testa alta.

    @Speaker: attenzione - lo spartito dà dipendenza! (poi un giorno te la spiego, questa) Per il jazz dovresti studiare armonia, comunque. Dopo il pentagramma, ovvio.

    @Iris: ti dico solo che Lui sta ridendo da mezz'ora su quel "matura". E ho detto tutto. Se però per matura intendi anziana andante, allora ok! buon settembre anche a te!

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  5. Dovrei cavarmela, non mi provocare ;^)

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