6 settembre 2011

Scritto nel corpo

Ho letto pagine e pagine di libri di musica. Ora non ricordo il nome delle note che suonavo su quella tastiera bianca e nera, ma è come se le mie mani avessero una memoria tutta loro, e infatti, pur senza ricordare precisamente lo spartito mi ritrovo nelle dita quelle stesse melodie come se fossero lì, sotto pelle, ad aspettare solo l'occasione di essere riattivate.

Il corpo ha una sua memoria.

Come quando non si ricorda un numero di telefono ma il gesto di digitarlo su una tastiera e tutto torna.
Come una coreografia che hai ripetuto talmente tante volte che basta l'accenno perchè si porti dietro, trascinandola, la parte restante dei passi che prima non.
Come quando si mette la firma, che non è propriamente scrivere, perchè il più delle volte quelle non sono lettere ma segni, e quindi più che la scrittura ricordi il gesto del segno da tracciare.
Come quelle filastrocche che si cantavano da bambine, una di fronte ad un altra, il cui testo era semplicemente assurdo, utile solo a dettare il ritmo su cui poi le mani si sarebbero mosse.
Come andare in bicicletta.
Come saper fare la ruota, che una volta che impari è tua per sempre.
Come inclinare la testa per un bacio, che resta spontaneo fare anche quando poi una storia è finita, ma continui ad aver davanti ai tuoi quegli stessi occhi.
Come camminarsi accanto che il proprio corpo si risintonizza su quel ritmo conosciuto.
Come certi abbracci che ti chiedi come siano possibili, come se qualcosa ti alzasse le braccia proprio in quel modo perfetto per avvolgere quella persona.

Il corpo si ricorda cose che la mente non.
Il corpo è un genio.

E una tortura, macheccentra.

3 commenti:

  1. Che meraviglia... suoni il pianoforte? Te lo chiedo perché io sto imparando (provo a realizzare un sogno di bambina) e sono sempre stata affascinata dallo strumento e da chi lo sa suonare!

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  2. L'ho studiato per molti anni. Non lo suono più da tanto, però è ancora lì, nelle mie dita, nel salotto dei miei. Nostalgia canaglia, certi giorni. Leggi qui http://laradiceno.blogspot.com/2011/06/88-passi-sulle-punte.html
    E studia, ti piacerà. Perchè era un sogno di bambina.

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  3. Qualche giorno fa, sulla spiaggia ormai svuotata, ho avuto la tentazione di tentare di provare se mi riesce ancora la ruota, che credo di aver fatto l'ultima volta prima dell'inizio del terzo millennio. Aspetterò che la spiaggia si svuoti del tutto per provare. Incrinarsi qualche vertebra non sarà mai doloroso come sentire nel corpo la necessità di certi abbracci che pensavi non ti avrebbero abbandonato mai...

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