10 aprile 2012

Eterotopia

Eterotopia è un termine coniato dal filosofo francese Michel Foucault per indicare "quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano".
Eterotopico è, per esempio, lo specchio, in cui ci vediamo dove non siamo, in uno spazio irreale che si apre virtualmente dietro la superficie ma che, al contempo, è un posto assolutamente reale, connesso a tutto lo spazio che lo circonda.

Non è semplice, ma cercherò di spiegarmi.
Credo che la più grande forma di eterotopia siano le persone, le persone che sono come specchi, che ti rimandano indietro un'immagine di te che non sei tu, è una proiezione, ma è comunque un'immagine reale, che assume una forma in cui finisci per credere, che ti regalano colori e confini e un corpo che non credevi di avere. Esisti nello specchio, che è un non-luogo pur essendo un luogo reale, ed esisti come immagine nell'idea che le persone hanno di te.
Confrontarsi è un po' come muoversi in uno spazio che non conosci, ed è un po' buio, e non si vedono tutti gli spigoli, e devi innanzitutto conoscere le tue misure prima ancora di quelle dello spazio che ti circonda per essere sicura di non sbattere dappertutto a provocarti lividi blu che ti ricordino che no, non sapevi abbastanza di te per muoverti là dentro.
Là dentro è la testa delle persone con cui ti confronti, che ti danno una forma, e te la mostrano e tu non esisti più soltanto per quella che sei e ti ritrovi a vivere sdoppiata, triplicata, quadruplicata, moltiplicata, nella misura in cui ti confronti con gli altri. E allora la sincerità, l'apertura, la trasparenza sono le cose che ti consentono di avere tutto sommato una coerenza tra ciò che sei e ciò che gli altri riflettono di te.
Ma non si combacia mai del tutto.
C'è sempre uno scarto tra quello che tu sai di essere e quello che gli altri percepiscono.
Io poi - che sì va bene ho un blog dove scrivo gli affari miei macheccentra - ritengo di essere piuttosto nebulosa, abbastanza confusa, sufficientemente incasinata e parecchio irrequieta. Ci sono zone d'ombra in cui io stessa non guardo mai, ma stanno lì e ci sono e io le sento, da cui cerco di distrarmi illuminando tutto il resto. E ci sono colori e oggettini di cristallo blu e musica e un gran disordine. E quindi quello che faccio è cercare di tenermi in equilibrio su tutti i miei perché, i miei vorrei, i miei immensi ma.
Poi invece succede che dal niente, da dove meno te lo aspetti, ti ritrovi descritta con delle parole che neanche tu avresti mai saputo usare per te stessa. E ti scopri nuda. Nuda nello specchio che quella persona che hai trovato dove meno te lo aspetti sta usando per rifletterti. E ti ritrovi commossa. Commossa di vedere che qualcuno ti ha capito così tanto leggendoti tra le righe, risalendo con le dita attraverso le tue parole, tracciando il corso di vene e cicatrici per capirti, per sentirti, per descriverti con colori che non osavi. Che non lo sapevi che attraverso quelle poche righe qualcuno, che è così lontano e così vicino insieme, stava leggendo il tuo spartito con un nuovo strumento al punto da suonarti addosso una sinfonia che sembra diversa. Non lo sapevi e questa cosa ti tocca dentro.

Lei mi ha detto tante cose di sé e di me.
Lei mi ha detto che faccio tanto caos che mi serve a funambolare sopra un mare che mi si muove dentro.
E sono tanto più vera nelle sue parole di quanto non riesca spesso ad essere nei miei giorni.
Lei mi ha capito almeno quanto io ho capito lei.
Lei è stata il mio specchio, il mio luogo eterotopico, il mio riflesso più tangibile.
Lei: preziosa.

[grazie].

4 commenti:

  1. Ti assicuro che questo scritto ti mostra decisamente indifesa e fortissima nello stesso tempo. Indifesa perche come dici tu "nuda" di fronte ad occhi attenti ma fortissima nella tua straordinaria consapevolezza di te e dei lati che mostri e di quelli che non mostri. Grazie per avermi fatto intravedere per un attimo il tuo lato in ombra.

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    1. Grazie a te, di quello che hai scritto, di aver colto la zona d'ombra, della delicatezza in generale. Un abbraccio.

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  2. Anche io ho il mio luogo eterotopico in un'amica... impressionante come mi legga dentro,più di quanto io stessa ne sia capace!

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  3. grazie a te
    di questo post, del tweet e del resto.

    buona primavera
    francesca

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